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Lorenzo Gallorano

23 Marzo 2007, La Romana (Costa Magica)

Cosa e’ l’emozione?
Ho visto l’alba, I primi colori del giorno per poi guardare il sole addormentarsi dietro profonde insenature buttarsi nell’azzurro, il mare.
Ho visto l’acqua cancellare le orme, passaggio vissuto di un amore cancellato dal tempo.
Ho visto girasoli al mattino voltarsi verso l’intensita’ della luce per poi morire la sera.
Ma indelebile come un solco nella terra, la profonda emozione ascoltando Te, unico suono connubio melodia e mani, bramosia del tempo, sofferenza fondersi nella passione un solo grande amore la Tua musica.

Con profonda stima
Lorenzo Gallorano

Stefania Marasco

Il Pianista Sull’Oceano – Vincenzo Silvestris in concerto
Costa Magica, 17/01/2006

Navigando per i vasti oceani e, in questo caso, su e giù per il Mar dei Caraibi, su una delle navi della nostra Compagnia, può capitare che, oltre ai ritmi caraibici dei nostri musicisti giamaicani o alle note internazionali dei loro colleghi che fanno piano bar, capiti di assistere ad un concerto per pianoforte.
A chi il 17 Gennaio, un sonnolento martedì messicano, si e’ unito a me alle 19.45 nel Teatro Urbino di Costa Magica e’ capitato si di ascoltare un concerto per pianoforte, ma non certo il “solito” concerto per pianoforte.
Una premessa.
Chi vedesse per la prima volta il Maestro Silvestris prima ancora di averlo ascoltato suonare, sarebbe certamente colto da uno spontaneo moto di simpatia per questo “piccolo grande uomo” dall’apparenza molto più giovanile dei suoi pur pochi 35 anni.
L’aria un po’ timida, il sorriso contagioso, la battuta pronta, quel gesticolare profondamente meridionale fanno di lui un gentiluomo d’altri tempi, capitato chissà come in questo secolo, qui, in mezzo all’oceano.
Tuttavia e’ soltanto quando lo si vede “all’opera”, avendo un po’ di sensibilità d’animo e di amore per la musica (se mi e’ consentito dirlo!), che si riesce a cogliere a pieno chi sia Vincenzo Silvestris.
“Quando la potenza diviene atto” a dirla in termini squisitamente filosofici.
A mio parere di amante della musica e di cantante, “Il Pianista sull’Oceano” e’ un sapiente e certosino lavoro di armonizzazione di due realtà musicali apparentemente lontane ed antitetiche: il mondo classico di Chopin e quello “moderno” di Simon & Gartfunkel.
Un programma che va da “The Sound of silence” al “Notturno in do diesis minore” di Chopin, fondendo ritmi e stili (apparentemente inconciliabil) con la “ricetta Silvestris”, un approccio alla musica che altro non e’ se non puro amore per questa millenaria arte.
Con quest’ottica dinanzi, ci si rende conto che i medley ideati dal Maestro non sono la “rattoppata” unione di brani scelti ed uniti a casaccio, ma una “creatura nuova”, un solo unico messaggio, che vede la luce dalle agili dita che corrono sulla tastiera, ora dolcemente, ora a ritmi quasi forsennati.
Pura esplosione d’energia, come nell’incredibile, emozionante rilettura del “Libertango” di Astor Piazzolla (un moto di pura passione!), o come nell’inaspettato medley tra le colonne sonore di “Profondo Rosso” e “Phenomena” di Dario Argento con (‘inquietante “O Fortuna” dai “Carmina Burana” di Orff, in una rielaborazione arditamente originale.
Questi due “momenti”, a mio umile e modesto parere, hanno costituito il cuore ed il punto centrale del concerto messicano.
Da un lato l’appassionata sensualità dell’amore “profano”, fisico, archetipo della vita; dall’altro lato la cupa notte dell’angoscia, dell’oscurità’ che sfocia
nell’inno pagano alla Fortuna, dea beffarda come la Morte, della quale e’ sorella.
Un lavoro straordinario che si può definire in due sole parole: appassionante ed emozionante.
Un concerto che scorre via come un buon vino, senza bisogno di parole o commenti, poiché gia’ parla direttamente al cuore di chi lo sta ascoltando.
E là, in piedi sul palco tra un brano e l’altro, tra gli applausi degli spettatori, il timido sorriso di un “piccolo grande uomo”, che solo durante l’esecuzione, nel totale rapimento della musica, si tradisce e svela agli astanti un animo appassionato alla vita ed una grande energia e determinazione.
Più d’ogni altra cosa: una rara capacita di emozionarsi (e di emozionare) ancora.

Costa Magica ad Ocho Rios (Jamaica)
Giovedì 19 Gennaio, 2006